Per la rubrica “Comiche informatiche” oggi vi parlo di cosa ho teste’ sentito e pure visto da noto YouTuber italiano, un informatico cosiddetto “puro” ahahhaha.
Che esordisce nel filmato dicendo che il suo noto Internet Service Provider e’ “giù” sia nella connessione “fissa” che in quella mobile.
Pero’ il guru informatico vi dice “Ecco i vantaggi di avere il proprio cloud in casa” ahhahahahahahhaah.
Si vede proprio che ci sono idee mooooolto chiare in merito al significato delle parole e termini.
Non e’ in grado di accedere ad Internet e già qui casca l’asino per chi si affida a queste baraonde ma parla di “cloud” casalingo.
Questa e’ la definizione di “cloud” data da Wikipedia:
“ll cloud computing, in italiano nuvola informatica o servizi nella nuvola, indica un’erogazione di servizi offerti su richiesta da un fornitore a un utente finale attraverso la rete Internet, a partire da un insieme di risorse preesistenti, configurabili e disponibili in remoto sotto forma di architettura distribuita.”
Ergo se l’italiano ha ancora un significato, una valenza in mezzo a queste orde di scimmiottatori di neologismi informatici, senza l’uso di Internet come vettore del trasporto di informazioni, dati ecc. non si puo’ affatto parlare di cloud.
Semmai hai una rete locale interna fatta di computer, tablet ed un NAS (Network Attached Storage ovvero memorie di massa che erogano servizi in rete).
E siamo messi moooolto male.